Recensione: “Scie ad andamento lento”

Opera: Scie ad andamento lento

Autore: Giacomo Casaula

Genere: Narrativa

Casa Editrice: Edizioni Mea

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TRAMA

Stefano De Sanctis è un giovane scrittore alla ricerca dell’ispirazione per il suo nuovo romanzo. L’unico libro finora pubblicato è “Scie ad andamento lento”, scritto e pubblicato in giovane età. Decide così di tornare a Cattolica dove trascorreva le estati da ragazzo e nel suo inseparabile block-notes scrive pensieri, parole ma soprattutto i volti delle persone che incontra e soprattutto sarà costretto ad andare incontro al suo passato.

RECENSIONE

Leggere questo romanzo è stata una bella avventura! Giacomo Casaula, classe 1992 originario di Napoli, è un artista attivo in teatro, in ambito musicale e in scrittura. Nipote della grande artista Annamaria Ackermann, “Scie ad andamento lento” è il suo esordio nel mondo della narrativa ed è una sorta di romanzo nel romanzo.

Notiamo molto bene la preparazione dello scrittore nell’ambito letterario perché abbiamo il protagonista ossia Stefano De Sanctis un autore napoletano che è riuscito a pubblicare solo un romanzo, il cui titolo è lo stesso di quello del Casaula, che si è posto un obiettivo unico, una quest: trovare l’ispirazione giusta per scrivere un secondo romanzo.

Così decide di passare le sue giornate a Cattolica, in Romagna, nello stesso posto dove andava da ragazzo, nella speranza di trovare quella spinta in più che lo porti a tornare a scrivere una seconda volta. Durante la narrazione, Stefano incontrerà diverse “scie” durante il suo cammino e mi è piaciuto molto il paragonare le diverse persone che si incontrano ogni giorno a delle scie, appunto. Sono persone che sentiamo chiacchierare senza volere, che incrociamo, che salutiamo o a cui chiediamo informazioni perché ognuna di loro ci dona qualcosa per esempio una sensazione o un pensiero. E lo stesso vale per Stefano: una ragazza che guarda il cielo, un’altra che gli chiede una sigaretta, e lui si chiede e immagina la loro storia.

Mi è piaciuto molto la caratterizzazione del protagonista: sognatore, malinconico, ha la capacità di saper raccontare i pensieri della gente. È un uomo che non si volta mai indietro, cercando di andare avanti ma è proprio nel passato che riesce a catturare gli elementi che lo porteranno alla stesura del nuovo romanzo grazie anche e soprattutto all’amore che prova per Elena, una giovane grafica genovese.

Lo stile è molto semplice e lineare e spesso anche colloquiale e descrivendo quello che vede e sente il nostro Stefano il lettore si trova catapultato sulla spiaggia di Cattolica che la vediamo trasformarsi dall’inverno alla primavera; il mare Adriatico con le sue increspature porta a galla i pensieri del protagonista e mentre lo osserviamo guardare verso la Croazia ci troviamo anche noi a guardare lontano, a perderci nei nostri ricordi e pensieri.

I personaggi secondari, come la ex fidanzata di Stefano, i suoi amici di infanzia, i padroni della pensione dove alloggia, sono una splendida cornice attorno a lui. Ognuno di loro è collegato a “Scie ad andamento lento’ per il modo in cui hanno supportato e ispirato l’autore (quello presente nel romanzo) ma nello stesso tempo sono un tassello che compongono il puzzle dei pensieri del protagonista: la ex che ricompare solo per una conferenza riportandolo nei meandri del passato, per esempio, o gli amici di infanzia ognuno con una piccola storia da raccontare.

Come dicevo, “Scie ad andamento lento” è un metaromanzo dove il lettore smette di leggere il libro del Casaula e inizia a leggere “quello di De Sanctis” e io personalmente l’ho trovato geniale perché attraverso uno pseudo-protagonista si può entrare ancora più in profondità nella mente del vero protagonista, creando così un’empatia unica.

In conclusione, posso dire che il romanzo è assolutamente consigliato perché è sia una lettura leggera ma allo stesso tempo molto profonda.

Classificazione: 5 su 5.

Ambra

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