Recensione: “Al servizio di Adolf Hitler”

Opera: Al servizio di Adolf Hitler

Autore: V.S. Alexander

Genere: Narrativa, Storico

Casa editrice: Newton Compton Editori

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TRAMA

1943. Magda Ritter è una giovane donna che viene scelta per svolgere un lavoro molto importante: assaggiare i cibi di Adolf Hitler. Così, lasciata Berlino per la Baviera, nel rifugio del Führer imparerà a riconoscere i vari tipi di veleno ma conoscerà anche Karl Weber, un soldato delle SS. Quando però Magda viene a conoscenza degli orrori della guerra ecco che si prepara per una missione altrettanto importante: uccidere Adolf Hitler! Tutto in nome della salvezza, libertà e vendetta.

RECENSIONE

Confesso che non ho mai letto nulla che abbia come ambientazione la seconda guerra mondiale, sebbene libri di questo genere non me ne manchino in quanto mio padre è interessato a questo periodo storico, e per essere la mia prima lettura su questo tema mi ha particolarmente colpita.

L’autore è V.S. Alexander una studiosa americana di storia nonché di musica e arti visive e Al servizio di Adolf Hitler è il primo romanzo tradotto e pubblicato per la Newton Compton Editori.

Nel romanzo che andrò a recensire, Alexander mescola storia inventata con quella reale e il periodo storico che prende in considerazione va dal 1943 al 1945, in piena seconda guerra mondiale per l’appunto.

La nostra protagonista è Magda Ritter, una giovane berlinese, che viene mandata a Berchtesgaden dove vivono i suoi zii, due ferventi sostenitori del Führer, ed è proprio lo zio che le dà la possibilità di diventare l’assaggiatrice di Hitler, il quale ha la paura costante di venire avvelenato. Così Magda vivrà in un mondo quasi paradisiaco nelle Alpi bavaresi, lontana dalla guerra che infuria in Europa.

Ed è in questo paradiso che conoscerà Karl Weber, un soldato delle SS diverso da tutti gli altri in quanto sarà lui a svelarle gli aspetti macabri della guerra come per esempio gli orrori che avvengono nei campi di concentramento. Ed è in questo momento in poi che Magda prenderà una decisione importantissima: partecipare attivamente al complotto per uccidere Hitler.

Tuttavia questo comporterà a fare grandi sacrifici specialmente quando verrà a conoscenza dell’Operazione Valchiria; ma è quando la minaccia dell’avanzata dei sovietici si fa più pesante che iniziano le vere peripezie.

Come dicevo a inizio recensione, Alexander mescola storia vera con quella inventata, a partire dalla protagonista Magda Ritter che non è mai esistita al contrario della figura dell’assaggiatrice in quanto Hitler aveva per davvero delle assaggiatrici nel suo entourage perché, secondo lui, le donne erano fisiologicamente più sensibili nello scoprire le sostanze velenose. Non molti anni fa, una delle vere assaggiatrici chiamata Margot Wolke (morta nel 2018) raccontò la sua storia presso il giornale tedesco Das Spiegel e, come scrive la Alexander nelle note finali, Al servizio di Adolf Hitler non vuole essere una biografia nascosta ma solamente trarne un po’ di ispirazione dato che alcuni episodi sono ispirati alla sua vita in quanto anche la Wolke si innamorò di un ufficiale delle SS e subì vari tipi di violenze, soprattutto da parte dei sovietici.

La protagonista è stata un personaggio che mi ha affascinato e che, leggendo il libro ascoltando l’audiolibro, ho imparato ad ammirare perché è una donna che non si arrende, non si fa abbattere dalle disgrazie ma anzi sa tenerle testa.

Commenti positivi anche per il protagonista maschile, Karl Weber: all’inizio ci viene presentato come un soldato del Reich pronto a fare il suo dovere ma man mano che il racconto prosegue impariamo molto di più su di lui e ad ammirare il suo animo coraggioso e intraprendente. È uno dei pochi ufficiali che capisce quanta sofferenza provochino gli orrori della guerra e sa tutto quello che la propaganda nasconde alla popolazione e non esita un secondo ad appoggiare Schenk von Stauffenberg ossia l’ufficiale che organizzerà la famosa Operazione Valchiria per uccidere Hitler. Ed è proprio col personaggio di Weber che l’autrice mette in chiaro che non tutti i tedeschi seguivano le idee politiche di Hitler; per dirla in modo puerile “non tutti erano cattivi” e non si può dare la colpa a un’intera popolazione.

I personaggi di sfondo, nel loro insieme, danno realismo alla storia: c’è chi sostiene il Führer fino al fanatismo, chi mostra orgoglio per le proprie idee oppure c’è chi prende in mano il proprio destino decidendo di sacrificarsi per la libertà.

Per quanto riguarda il lato storico l’autrice si è ben documentata, soprattutto studiando e comparando le varie fonti, perché grazie al suo linguaggio semplice e descrittivo il lettore può ben immaginare l’ansia, la paura, il dolore e l’odio che provava la popolazione fino quasi ad immedesimarsi completamente con i personaggi. Questo studio approfondito sulla storia del Terzo Reich lo notiamo anche nella caratterizzazione di Hitler: all’inizio non viene mostrato tanto il suo lato dittatoriale bensì quello più privato, come per esempio quando si rifugiava alla Casa del Tè ed era solito non parlare di politica o della guerra ma di arte e di musica (quasi facendo venire in mente al lettore quei filmati d’archivio utilizzati nei documentari in cui vengono mostrati Hitler ed Eva Braun nel loro privato) per poi passare, verso la fine del libro, a mostrare la vera psicologia e la vera ideologia del personaggio che si potrebbe riassumere con la frase “per il bene superiore“.

Per concludere, consiglio questo romanzo? Assolutamente sì! Tuttavia, se siete dei lettori sensibili magari vi potreste impressionare ma è questa la caratteristica del romanzo: raccontare un episodio cruciale della storia europea utilizzando la prosa narrativa.

VOTO

    Classificazione: 5 su 5.

    AMBRA

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